FRACTA
l’arte della fotografia deframmentata
Ovvero l’arte del frammento artistico che ridefinisce la complessità dell’immagine
“La fotografia, come ogni arte visiva, non è altro che la rappresentazione per difetto della complessità del reale, la sua deframmentazione e ricostruzione potrebbe dunque sembrare un processo artistico di ulteriore approssimazione della realtà, ma al contrario può rivelarne maggiori dettagli nascosti dall’unità. Fracta è un progetto artistico sperimentale che si avvale di diverse tecniche e materiali per esplorare le potenzialità estetiche e simboliche della deframmentazione visiva, e in questa prima esposizione il soggetto è stato il cavallo, tra gli animali più presenti nella storia umana e nell’arte della rappresentazione realistica e simbolica, ancora oggi tra i più nobili, evocativi, simbolo di bellezza e potenza, eleganza e sacralità che non perde efficacia nella sua rappresentazione fracta”.
progetto di
Camilla Filograna
realizzazione opere
Camilla Filograna | foto
Dario Giancane | scultore del ferro
Orodè Deoro | mosaicista
realizzazione video
“L’arte della fotografia è per me un atto di devozione alla bellezza. Ad ogni scatto non esistono né giusto né sbagliato, ma solo l’occasione di percepire il bello di ogni cosa e renderlo visibile. Ogni foto è per me guardare il mondo non con i miei occhi, ma prestare i miei occhi al mondo che si rivela nella sua bellezza, la bellezza dei dettagli”.
Fotografa autodidatta ed esperta di editing con un innato istinto di percezione visiva altamente suggestiva, sia di soggetto che di prospettiva e di luce, Camilla Filograna è esperta di fotografia naturalistica e di architettura, lavorando come freelance sia nel settore documentaristico e di reportage, sia in quello editoriale e pubblicitario. Questa mostra è il suo battesimo alla sperimentazione che ha avviato da qualche anno nella elaborazione di opere d’arte in cui sono messe in dialogo e in contrapposizione l’arte visiva e l’arte decorativa, avvalendosi della collaborazione di artisti di spicco. Dalla sua passione per l’architettura è nato il progetto editoriale “New York, the elusive certainty” (2018), mentre per la sua passione per i cavalli è nata questa prima esibizione ed è in progetto il libro “Horses, man’s alter ego”. Sue fotografie sono presenti in molti lavori di interior design e pubblicate in editoria specializzata nazionale ed internazionale.
Orodè Deoro, Taranto (1974). Docente di Tecniche del mosaico A.A. 2018/2019,
presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, città in cui vive e ha il suo studio.
Artista eclettico, si occupa di mosaico, pittura e action painting in spettacoli
multidisciplinari. I suoi caratteristici mosaici in ceramica, nascono nella Casa-
Museo Vincent City, a Guagnano (LE), dove tra il 2000 e il 2004 l’artista vive,
realizzando venti opere di medie e grandi dimensioni sui muri interni ed esterni
della struttura. Il 2014 lo vede protagonista a Milano, con un trittico in mostra
alla Triennale Design Museum e un’opera in mosaico di ceramica di grandi
dimensioni su un muro esterno della casa studio dell’archistar Fabio Novembre.
Nel 2015 vince la Targa d’oro del Premio Arte per la sezione scultura. In
precedenza nel 2009 ha vinto il Premio Nazionale Enzo Fani (sezione pittura) e
il Premio Celeste Voto Online. Collabora con alcuni brand internazionali, come
il marchio inglese Victoria+Albert per cui realizza una vasca d’artista. Nel 2018
è invitato al Secondo Simposio del mosaico contemporaneo, presso l’Accademia
d’Egitto di Roma, che acquisisce la scultura in mosaico realizzata durante
la residenza. Le sue opere appaiono su vari cataloghi e riviste d’arte, tra cui
Montezuma, Fontana, Mirko. La scultura in mosaico dalle origini a oggi (catalogo
della collettiva al Museo Mar di Ravenna, a cura di Alfonso Panzetta e Daniele
Torcellini), Silvana Editoriale; Il design italiano oltre le crisi. Autarchia. Austerità.
Autoproduzione (catalogo della Triennale Design Museum 2014, a cura di Beppe
Finessi), Corraini Edizioni; Mosaique Magazine gennaio 2015 e luglio 2015,
n°9 e n°10 (Articolo; Copertina e articolo); Arte (n°505 Settembre 2015, n°506
Ottobre 2015, n°507 Novembre 2015); Catalogo dell’Arte Moderna. Gli artisti
italiani dal primo Novecento ad oggi n°51 (Editoriale Giorgio Mondadori, 2015)
Dario Giancane, nasce a Lecce il 18 Maggio
1982 e tutt’ora nella provincia (Arnesano)
lavora alle sue creazioni in ferro.
Si laurea con il massimo dei voti in decorazione,
sotto la guida del prof. Giuseppe Lisi,
presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce
nell’autunno del 2006.
Sin da bambino si forma e lavora accanto al padre,
maestro artigiano del ferro battuto, dal quale
acquisisce i segreti di un mestiere e di una
tradizione antica. Sviluppa le sue intuizioni
plasmando tutti i tipi di leghe metalliche
soffermandosi con maggior estro sulla tecnica
dell’ageminatura. Dal 2003 intraprende la sua
carriera artistica riscuotendo consensi e partecipa
a numerose collettive e concorsi collaborando con
artisti affermati, in Italia e all’estero. L’impatto
con la superficie dura delle lastre di ferro che
incide e la forza creativa del fuoco ci induce a
pensare che è la difficoltà del mezzo espressivo
che contribuisce alla meravigliosa qualità delle
sue opere.